Lara Pellicano Make up Artist: il Rapporto con il Colore E' Qualcosa di Assolutamente Personale

Intervistare Lara Pellicano non è stato facile, poiché fa parte di quella schiera di truccatori che non ama parlare di sé e del proprio lavoro.

Per mettere Lara Pellicano nella sua comfort zone, è necessario collocarla seduta di fronte a una scrivania in una biblioteca, abbastanza grande da poter ospitare due colonne di script cinematografici da studiare e su cui fare ricerca per creare le immagini dei personaggi di film e video e farle indossare cuffie con musica dai generi più disparati e non ci sorprenderebbe trovare nella sua playlist anche assoli di clavicembalo. La curiosità di Lara Pellicano è il motore che la spinge a conoscere e comprendere.

Questo bellissimo atteggiamento di comprensione è sicuramente stato molto allenato nel suo lavoro come truccatrice cinematografica, dove ricopre il ruolo di capo truccatrice in molti set, alcuni dei quali hanno ricevuto premi internazionali. Leggere le sceneggiature, studiare i personaggi e tradurli attraverso il make-up richiede grande attenzione, così come l'attenzione per ogni segmento del girato, dove spesso si gira in momenti e giorni diversi e il trucco deve rimanere identico per garantire la continuità dell'immagine.

Il mondo del cinema è molto diverso da quello della moda e opera in un ambiente caratterizzato da un notevole rigore, pazienza e meticolosità . Mentre le facciamo le nostre domande, notiamo la sua capacità di ascoltare attentamente, chiude leggermente gli occhi, inclina la testa e riflette  per poi esprimersi.

Grazie Lara per accettare la nostra intervista e partiamo con le nostre domande.

Come è iniziato il tuo percorso nel mondo del Make up?

Il mio percorso in un certo senso nasce con la musica: avevo circa 6 anni e ricevetti in dono per Natale il cofanetto in VHS con tutti i videoclip dei Queen dagli anni 70 ai 90 (un regalo un tantino inusuale, lo ammetto); li ho guardati centinaia, forse migliaia di volte, ero completamente rapita dalla messa in scena: nei miei occhi di bambina era pura magia ed io volevo esserne parte, volevo contribuire anch’io alla costruzione di quella magia! Ancora oggi sono molto legata al videoclip come forma espressiva, una sorta di piccolo film in musica, perchè ti permette un ampio spazio di eplorazione creativa.

Descrivi in una parola l’emozione che provi truccando.

Non so se definirla emozione, è più un' esigenza, è come respirare.

Di cosa puoi fare a meno nel make up?

Di tutto e di niente. Credo che in tanti abbiamo l' abitudine di mettere nel kit quel prodotto in più che "non si sa mai, potrebbe servire" ma trovo molto appagante anche cercare soluzioni alternative quando ti manca qualcosa: il nostro è un lavoro fatto principalmente di ingegno.

Di cosa NON puoi fare a meno quando trucchi?

Di lavorare il prodotto con le mani.

Due aggettivi per descriverti come Make up Artist.

Autodefinirmi è una cosa che mi mette un pò in difficoltà, preferisco ascoltarmi, questo mi permette di spaziare tra generi molto diversi tra loro per tecnica e linguaggio. Una cosa che posso affermare è che sono una Nerd, ma quello anche nel privato.

Cosa ti piace del Make up?

La sua forza comunicativa, la capacità di raccontare una storia diversa a seconda delle scelte stilistiche che fai.

Il tuo focus quando trucchi?

La base, una vera e propria ossessione su cui faccio impazzire anche i miei allievi!

Aprendo la tua valigia di lavoro, scopriremmo qualche fissazione?

Nella mia valigia tutto è metodicamente diviso per categorie in beauty trasparenti.

Vorresti dare tre suggerimenti per chi è agli inizi?

Studiare la teoria del colore, approfondire la teoria del colore, continuare a studiare la teoria del colore! Quello che noto più frequentemente come docente è che soprattutto chi sta cominciando un percorso di formazione da Make Up Artist tende a sottovalutare l' importanza che ha questo tassello mentre ritengo sia la chiave di volta nell' affrontare delle insidie che di volta in volta possiamo incontrare.

Hai un Make up Artist che stimi in modo particolare?

Sono diversi i truccatori che mi piacciono, principalmente chi fa molta sperimentazione e ricerca.

Un fotografo/regista con cui vorresti lavorare?

Floria Sigismondi, una regista e fotografa molto nota per i suoi videoclip fuori dagli schemi; uno dei miei preferiti è The stars (are out tonight) di David Bowie che è tutto giocato sul concetto del doppelganger.

Cosa ne pensi dell’Armocormia?

Come qualsiasi strumento siamo noi a deciderne l' influenza sul nostro lavoro; per me il rapporto con il colore è qualcosa di assolutamente personale ed è un approccio mutevole che cresce e cambia con noi.

C’è qualcosa che ti piace meno in questo lavoro?

Avere sempre tempi molto stretti in preparazione.

Cosa vorresti nel mondo del Beauty?

Che in Italia venisse creata una legge che regolamenta in toto la figura del truccatore: oggi abbiamo brandelli di leggi inseriti in altri contesti lavorativi che non possono in alcun modo rappresentare bene una professione così sfaccettata  

Grazie per questa bellissima chiacchierata, una ultima domanda: qual è il Tuo obbiettivo? 

In questo momento quello che ho più a cuore è poter portare la mia parte nella cultura del trucco, far passare che non si tratta di applicare solo dei prodotti.

 

Noi di BAC crediamo profondamente nella alta formazione e  sappiamo che quanto porti e porterai nelle tue prossime formazioni sono davvero fonte di crescita professionale di qualità.