MET GALA 2024: The Garden of Time

Come ogni primo lunedì di maggio, il Met Gala ha spalancato le porte del suo universo creativo, trasformato per l'occasione in un "Giardino del Tempo": l' evento è il più atteso dagli addetti ai lavori e dagli appassionati di moda, make up e stile di tutto il mondo e ogni anno porta con sè aspettative altissime! 

Il tema di quest' anno è ispirato all'omonimo racconto di J.G. Ballard The Garden of Time. Il racconto distopico narra del Conte Axel e di sua moglie, rifugiatisi in una tenuta isolata e protetta dal mondo esterno grazie al potere di particolari fiori di cristallo capaci di manipolare il tempo, un tempo che all' interno della tenuta è immutabile, aggrappato per volontà dei suoi ospiti ai suoi fasti originari, e che al suo esterno è insidiato da una folla informe e senza volto. L' ultimo fiore colto segnerà la fine di questo microcosmo effimero, svelandoci la realtà decadente della tenuta e del giardino in rovina.

Le chiavi di lettura per interpretare una tematica così sfaccettata potrebbero essere molteplici: primo su tutti il tempo e la sua interpretazione soggettiva, la natura effimera della bellezza – come già detto da altri – la caducità della vita e la ricerca dell' immortalità, la trappola pericolosa che si cela nel rifugiarsi nel passato, la decadenza della società e l 'alienazione e la solitudine che ne derivano.

Il racconto è in definitiva un invito a riflettere sulla fragilità della vita stessa, individuale e collettiva, e la scelta del tema, è pregevole all' interno di un contesto contemporaneo globale fatto di cambiamenti e stravolgimenti repentini di cui la moda spesso è il primo segnale rivelatore.

Alla luce di ciò viene spontaneo chiedersi quanti si siano davvero soffermati nel tradurre creativamente i molteplici messaggi sottintesi e quanti abbiano letto solo il titolo. Non è di certo in discussione la superba sartorialità nè l' insita bellezza delle tante creazioni proposte ma resta  la sensazione di un' opportunità che non è stata colta appieno per raccontare come la moda è lo specchio del tempo in cui viviamo.

Soffermiamoci allora insieme sui look che secondo noi hanno incarnato meglio lo spirito del tema proposto

Homepng

L' inesorabile scorrere del tempo non avrebbe potuto essere interpretato più magistralmente. L' abito di Olivier Roustening per Balmain è letteralmente scolpito su Tyla, cantante Sudafricana al suo debutto al MET Gala, e in perfetta sintonia con la mostra "Sleeping Beauties: Reawakening of Fashion" entrerà a far parte degli archivi del Costume Institute insieme a tutti quegli abiti che non potranno mai più essere indossati per la loro fragilità, come eterne belle addormentate.

Home 1png

Zendaya in Maison Margiela crea un interessante contrasto cromatico tra un make up gotico e le tonalità fredde e profonde dei blu e dei verdi come chiaro riferimento al mondo naturale.

Home 2png

Sempre in tema di contrasti, l' abito terrario di Jun Takahashi indossato da Amelia Gray è un micromondo rinchiuso nella sua bolla, richiamato dalle labbra porpora della modella che creano un ensemble romantico ma deciso allo stesso tempo.

Tanti poi i look che discostandosi dal tema prettamente floreale, hanno prediletto giochi di luce e ombre, trasparenze e cristalli, come Vera Wang, FKA Twigs, DojaCat, Emma Chamberlain e Lana del Rey e Charlie XCX.

met-gala-2024-bac-beauty-art-connect 6jpg

met-gala-2024-bac-beauty-art-connect 14jpg

met-gala-2024-bac-beauty-art-connect 4jpg

1374057jpg

met-gala-2024-bac-beauty-art-connect 7jpg

met-gala-2024-bac-beauty-art-connect 2jpg

Non sono poi mancati abiti in total black, o quasi, come Demi Moore che indossa una creazione Harris Reed realizzata in carta da parati vintage dai contorni lanceolati, come se l'abito stesso fosse una recinzione, o Cardi B in Windowsen con un abito che potrebbe essere una metafora della folla assalitrice di Ballard che tutto calpesta e inghiotte. 

cardi_07093233jpg

Il Met Gala 2024  ha sicuramente regalato momenti di grande fascino e suggestione e  ha rappresentato un'occasione per riflettere sul ruolo del tempo nella moda e sulla sua capacità di plasmare la nostra percezione del passato, del presente e del futuro. Un invito a non limitarsi all'aspetto effimero della moda, ma a coglierne il potere evocativo e la sua connessione con la storia e la società, confermandosi ancora una volta come l' appuntamento più atteso nel panorama internazionale.